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La ‘prova schiacciante’ diventa ‘prova non chiara’: il rapporto a lungo prorogato sui difetti congeniti alla nascita in Iraq

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La ‘prova schiacciante’  diventa ‘prova non chiara’: il rapporto a lungo  prorogato sui difetti congeniti alla nascita in Iraq

 

Di David Cromwell

21 settembre 2013

 

In un allarme del 2010 ‘Oltre Hiroshima – L’assenza di servizi della stampa sulla catastrofe del cancro di Fallujah’, abbiamo notato la reazione quasi inesistente dei media alla pubblicazione di un nuovo studio che aveva scoperto alte percentuali di mortalità infantile, cancro e leucemia nella città irachena. Il drammatico incremento di queste percentuali superava perfino quello trovato nei sopravvissuti  alle bombe atomiche fatte cadere dagli Stati Uniti su Hiroshima e Nagasaki nel 1945. Patrick Cocburn, del quotidiano The Indipendent è stato la sola eccezione nel riferire questi tremendi risultati.

Come molti lettori ricorderanno, Fallujah è stata soggetta ad attacchi militari degli Stati Uniti nel marzo 2004 e perfino a un assalto più imponente nel novembre 2004 che ha coinvolto anche le forze del Regno Unito. Il nostro allarme sui media in quel periodo aveva messo in luce l’abissale mancanza di copertura giornalistica dei crimini di guerra dell’Occidente a Fallujah, compreso l’uso di armi chimiche e di uranio impoverito. Media Lens ha prestato particolare attenzione all’agghiacciante dimostrazione del notiziario della BBC (‘Dubbi sulle affermazioni della BBC riguardo a Fallujah’, Silenzio della  BBC  su Fallujah’, ‘La BBC ignora ancora le prove dei crimini di guerra’).

E non è soltanto Fallujha che ha sofferto in modo orribile. Mozhgan Savabieashfahani, una tossicologa dellambiente che lavora alla Scuola di Sanità Pubblica presso l’Università del Michinghan e autrice del libro Pollution and Reproductive Damage [ Inquinamento e danni nella riproduzione] nota che un numero crescente di difetti alla nascita si sono visti anche a Mosul, Najaf, Hawijah, Nineveh e Baghdad. In alcune province, aggiunge la Dottoressa Savabieashfahani, anche la percentuale di cancro è in aumento. Dice:

“La sterilità, i ripetuti aborti spontanei,  i parti con feto morto,  e gravi difetti alla nascita – alcuni mai descritti in nessun libro di medicina -  gravano pesantemente sulle famiglie irachene.”

A Basra, attaccata e occupata dalle truppe del Regno Unito, le percentuali di  leucemia infantile   sono più che raddoppiate tra il 1997 e il 2007, l’anno che le truppe del Regno Unito si sono ritirate dalla città.

La Dottoressa Savabieashfahani descrive un’epidemia di difetti alla nascita in Iraq  e dice che “ciò che è più urgentemente necessario” è :

“Un controllo ambientale completo su larga scala delle città dove il cancro e i difetti alla nascita sono in aumento. Il cibo, l’aria, l’acqua e la terra devono esser controllate per isolare fonti di possibile contatto con sostanze contaminanti della guerra. Questo è necessario per scoprire la fonte, la portata, e i tipi di contaminanti nella zona, e deve essere seguito da appropriati progetti di bonifica per impedire ulteriore esposizione a contaminanti tossici provocati dalla guerra.”

Nel 2012, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dopo essere stata pressata per dieci anni  dagli esperti della sanità pubblica, ha tardivamente promosso uno studio congiuntamente al Ministero della Sanità Iracheno (MOH) per indagare sulla ‘prevalenza e sui fattori associati con i difetti congeniti alla nascita’ in Iraq. Ma sebbene lo studio sia di ampia portata, fatto su 10.800 famiglie irachene che sono state scelte come campione, la Dottoressa Savabieashfahani definisce lo scopo della ricerca ‘gravemente deficitario ‘ Perché? A causa della controversa decisione di non indagare sulle probabili cause dei difetti alla nascita e del cancro; in particolare, l’uranio impoverito (DU -Depleted Uraniun), il fosforo bianco ed altri pericolosi residui della guerra, particolarmente il piombo e il mercurio.

L’uranio impoverito è un prodotto secondario del processo di arricchimento dell’uranio. A causa della sua altissima densità, è spesso usata per le armi destinate a perforare gli edifici e i carri armati corazzati. Il Dottor Keith Baverstock, un ex consulente della OMS per la sanità e le radiazioni, dice che:

“Non c’è assolutamente alcun dubbio che l’uranio impoverito sia tossico se il contatto diventa sistematico ed esso entra nel flusso sanguigno.”

La decisione della OMS e del MOH di non prendere in considerazione l’uranio nel loro studio, “è un’importante omissione’” dice il Dottor Baverstock che ‘crede che la OMS abbia miseramente mancato di valutare i rischi posti dall’uranio impoverito…Non c’è alcun dubbio che nella mia mente che gli alti dirigenti della OMS  hanno mancato di adempiere ai loro obblighi di esaminare le implicazioni che ha l’uranio impoverito per la salute pubblica.”

Nel 2004, il Dottor Baverstock è stato il principale autore di un rapporto della OMS che collegava l’uso di uranio impoverito fatto da Stati Uniti e Regno Unito in Iraq, con i rischi a lungo termine per la salute. Il rapporto, però, è stato dichiarato ‘segreto’ e non è stato mai pubblicato. Il Dottor Baverstock ha detto che il rapporto è “stato eliminato di proposito’” e punta il dito del sospetto sul potente organismo delle Nazioni Unite favorevole al nucleare, cioè l’Agenzia internazionale per l’energia atomica.

La guerra è la responsabile – “Non c’è altra spiegazione”

 

Il nuovo rapporto della OMS e del MOH in origine doveva essere pubblicato nel novembre 2012, ma è stato rimandato indefinitamente senza darne alcuna  una ragione soddisfacente. Sono passati dei mesi. Nel frattempo, nel marzo 2013, la BBC ha incluso un rapporto sul suo canale di notizie del mondo, sui difetti alla nascita e sul cancro in Iraq. L’inviata della BBC, Yalda Hakim ha intervistato il Dottor Mushin Sabbak nell’Ospedale di Basra. Le ha detto che credeva che il “mercurio, il piombo, l’uranio” della guerra fossero responsabili del 60% di aumento di difetti alla nascita riscontrati  in Iraq dal 2003. “Non abbiamo altra spiegazione che questa,” ha aggiunto.

Il Dottor Chaseb Ali, un importante funzionario della MOH  a Baghdad, ha detto a  Yalda Hakim che:

“Tutti gli studi fatti dal Ministero della Sanità dimostrano con prove schiaccianti che c’è stato un aumento dei difetti alla nascita e del cancro, dal momento che le sostanze in questione causano difetti alla nascita o il cancro,  o, in certi casi, entrambe le cose se la madre è stata a contatto con queste.”

La giornalista della BBC ha detto  parlando come voce fuori campo che narra  il rapporto:

“Il Dottor Chaseb dice che ci potrebbero essere molti fattori, compreso l’uso dell’uranio impoverito, e il saccheggio e distruzione dei laboratori di Saddam Hussein.”

Significativamente, quando la giornalista ha domandato all’alto funzionario della Sanità dell’Iraq, se, dati gli ampi risultati dell’aumento  dei difetti alla nascita, e del cancro, il governo iracheno non dovrebbe invitare all’azione, ha sorriso con imbarazzo e ha detto:

“Tengo per me quello che penso.”

Passando all’inglese, ha affermato in  modo diretto:

“Non ho una risposta. Conosco i fatti, ma non posso dire nulla.”

Yalda Hakim ha poi parlato con due medici del Ministero della sanità iracheno e che lavorano allo studio della OMS e del MOH. Questi ricercatori hanno discusso l’aumento di dei difetti alla nascita in Iraq e ne hanno dato la colpa alla guerra. All’inviato della BBC è stato detto che il rapporto era stato ripetutamente rimandato, ma che:

“Confermano che il rapporto dimostrerà un aumento dei difetti alla nascita in zone dove si era combattuto intensamente.”

Non c’è carenza di prove schiaccianti della terribile eredità lasciata dall’Occidente che ha causato sofferenza al popolo iracheno. Donna Mulhearn è una pacifista australiana che è andata ripetutamente a Fallujah dove ha parlato con i medici iracheni e anche con le famiglie toccate da questi problemi. Ha detto alla giornalista Kelley Vlahos:

“Credo che il governo iracheno risponda alla pressione da parte degli Stati Uniti di tenere nascosto il problema.”

Gli orrori fisici riferiti dalla Mulhearn e da altri comprendono:

“bambini nati senza una parte del cranio, con vari tumori,  senza organi genitali, o arti e occhi, gravi danni cerebrali, insolite percentuali di casi di spina bifida paralizzante (indicata da buchi raccapriccianti trovati sulle schiene dei neonati), encefalocele (un difetto del tubo neurale indicato da protuberanze gonfie come una sacca sulla testa), e altro.”

La Mulhearn ha detto:

“Quando ero in Iraq all’inizio di quest’anno, c’era una ben definita sensazione di paura e di intimidazione tra i medici che sentivano la pressione da parte del governo che li avvertiva di tacere  riguardo all’aumento dei casi di cancro e dei difetti alla nascita.”

Ha aggiunto:

“Uno specialista di cancro di Basra è stato rimosso dalla sua carica  importante in un ospedale perché è stato molto schietto sul problema delle radiazioni causate dall’inquinamento dell’uranio impoverito; crede che questo abbia un terribile impatto sulla salute degli iracheni che vivono nella regione di Basra. Era nervoso all’idea di concederci un’intervista ripresa con la telecamera, a causa della sua possibile diffusione.”

 

Siamo preoccupati che questa sia ora politica, non scienza

Nel maggio 2013, quando non c’era ancora alcun segno del rapporto congiunto di OMS/MOH, è stato diffuso un appello da molti esperti di salute pubblica e di medicina. Una petizione su Change.org, iniziata dalla dottoressa Samira Alaani, una pediatra che lavora all’Ospedale generale di Fallujah, ha avuto quasi 50.000 firme. La dottoressa Alaani ha scritto:

“Ho lavorato a Fallujah come pediatra dal 1997 ma nel 2006 ho cominciato a notare che qualcosa non andava e ho iniziato a registrare i casi; abbiamo determinato che ora 144 bambini nascono con una deformità su ogni 1000 nati vivi. Crediamo che questo fatto debba essere collegato alla contaminazione causata dalle battaglie che ancora adesso si svolgono nella nostra città, quasi 10 anni dopo. Non è un fatto che si verifica soltanto a Fallujah; gli ospedali di tutto il Governatorato di Anbar e in molte altre regioni dell’Iraq, stanno registrando  aumenti di questi casi.

La prima domanda che mi fanno quando nasce un bambino non è: “è un maschio o una femmina?”, ma: “il mio bambino è sano?” (le parti in grassetto sono anche nell’originale)

Ha aggiunto:

La ricerca è ora completa e ci avevano promesso che sarebbe stata pubblicata all’inizio del 2013, e tuttavia 6 mesi dopo la OMS ha annunciato ulteriori ritardi. Siamo preoccupati che ora si tratti di politica e non di scienza. Abbiamo già aspettato degli anni per sapere la verità e le mie pazienti non possono più aspettare. […] Le mie pazienti hanno bisogno di sapere la verità, hanno bisogno di sapere perché hanno avuto un aborto spontaneo, hanno bisogno di sapere perché i loro bambini sono così malati, ma, cosa più importante, hanno bisogno di sapere che si sta facendo qualcosa al riguardo.”

Quando, nel 1990,  sono state imposte all’Iraq le sanzioni dell’ONU, l’oncologo britannico Karol Sikora, che era allora a capo del programma della OMSper il cancro, ha scritto che:

“La richiesta di apparato per la radioterapia, di  medicine per la chemioterapia e di analgesici, è stata di continuo bloccata dai consulenti statunitensi e britannici, [presso il comitato per le sanzioni all'Iraq].”

Il dottor Sikora ha detto a John Pilger:

“Ci è stato detto specificamente [dallaOMS] di non parlare di tutta la faccenda irachena.  La OMS non è un’Organizzazione a cui piaccia essere coinvolti in politica.’

Le cose sono però perfino peggiori di così. La OMS è un’organizzazione che apparentemente si piega alla volontà dei potenti governi occidentali. Hans Von Sponeck era il Coordinatore dell’ONU per gli affari umanitari per l’Iraq prima che, nel 2000, si dimettesse in segno di protesta per l’orrendo livello di morti causate dalle sanzioni (il suo predecessore, Denis Halliday, si è dimesso nel 1998 per la medesima ragione). Von Sponeck ha notato che:

‘Il governo degli Stati Uniti ha cercato di impedire alla OMS di ispezionare delle aree nell’Iraq meridionale dove era stato usato l’uranio impoverito che aveva causato gravi danni per la salute e per l’ambiente.’

Halliday ha detto:

‘La OMS si è categoricamente rifiutata con disprezzo del suo stesso mandato di condividere le prove scoperte di Iraq che l’uso fatto dalle forze armate statunitensi  dell’uranio impoverito e di altre

armi non soltanto ha ucciso molti civili ma continua ad avere come conseguenza la nascita di neonati deformi.’

Nel luglio 2013 circa 50 esperti di medicina ed altre persone interessate, hanno scritto per la seconda volta alla OMS:

“Il rapporto congiunto della OMS del Ministero della Sanità sui casi di cancro e di difetti alla nascita in Iraq, originariamente doveva essere pubblicato nel novembre 2012. E’ stato rimandato ripetutamente, e ora non c’è fissata nessuna data per la pubblicazione. […].Siamo confusi e allarmati dell’incapacità della OMS di non far conoscere nessuno dei suoi risultati, malgrado la nostra urgente richiesta del maggio 2013 perché pubblicasse il suo rapporto.

“L’epidemia di  difetti alla nascita in Iraq, di per sé farebbe indignare chiunque abbia la più semplice comprensione della salute e della malattia di una popolazione. Chi potrebbe giustificare il blocco della pubblicazione delle informazione da un’indagine completata da molto tempo su quella epidemia?”

“Perché le nostre indagini non sono riuscite a infrangere l’apparente ostruzionismo contro la pubblicazione di quei dati? La OMS ha un personale di  migliaia di persone, compresi i medici, gli specialisti di sanità pubblica, gli scienziati, e  raffinati epidemiologi che ora sono certamente in grado  di presentare quei dati.” (Mozhgan Savabieashfahani, in una e-mail del 26 luglio 2013).

 

Un capovolgimento totale

L’11 settembre 2013, il Ministero della Sanità iracheno ha finalmente pubblicato una ‘relazione sintetica’. All’Organizzazione Mondiale della Sanità è stata riconosciuta il supporto, ma, stranamente, non era tra i firmatari del rapporto (lo studio era stato precedentemente presentato come uno fatto in ‘collaborazione’ e co-finanziato dalla OMS e dal MOH iracheno). Cosa ancora più strana, però, il rapporto affermava che:

‘Lo studio non  fornisce prove chiare che indichino una percentuale insolitamente alta di difetti congeniti alla nascita in Iraq.’

Incredula, la dottoressa Savabieasfahani ho osservato:

“Questo è un capovolgimento totale paragonato ad affermazioni precedenti dello stesso Ministero della Sanità, come trasmesso alla radio a ella televisione in tutto il mondo nel marzo 2013.” (e-mail del 12 settembre 2013).

Questo era l’argomento sul notiziario internazionale della BBC dove i ricercatori del  Ministero della Sanità iracheno confermavano  che le alte percentuali di cancro e di difetti alla nascita, costituivano una ‘grossa crisi’ per la ‘prossima generazione’ di bambini iracheni. C’erano ‘prove schiaccianti’, aveva detto un importante funzionario iracheno del MOH, di un aumento di difetti alla nascita in Iraq.

La dottoressa Savabieasfahani ha detto che era “sconvolgente constatare che questo rapporto dichiarava che non c’erano “prove chiare” di nessuna anormalità nelle percentuali di “aborti spontanei”, di “bambini nati morti”, o di “difetti congeniti alla nascita” in nessuna parte dell’Iraq.” Ha aggiunto schiettamente:

“Che cosa  è successo ai dati tra marzo e settembre? Anche se l’analisi dei dati tende  a variazioni      al momento della diffusione che possono portare a possibili cambiamenti nelle conclusioni, per aver cambiato questo giudizio di importanza da ‘prove schiaccianti’ a  ‘nessuna prova chiara’ – deve essere avvenuta un’ampia manipolazione dei dati. […] Questo nuovo rapporto deve essere considerato con estrema cautela e forse anche con sospetto e incredulità.”

La dottoressa Dottor Amy  Hagopian, ricercatrice nel campo della sanità pubblica all’Università di Washington, sede di Seattle, ha detto a Media Lens che, insieme ad altri ‘avrebbe fatto pressione per ottenere il tempestivo rilascio di tutti i dati e rapporti rimanenti per assicurare che interventi efficaci nella sanità pubblica vengano sviluppati e realizzati.” (e-mail del 14 I settembre 2013).

Il Dottor Keith Baverstock, ex consulente della OMS per le radiazioni e la sanità pubblica, menzionato in precedenza, ci ha detto:

“Non ho avuto tempo di studiare questo rapporto in dettaglio e quindi farò osservazioni sui suoi aspetti scientifici. Tuttavia ci sono aspetti che mi causano notevole preoccupazione. Per prima cosa, qui non è richiesta un’analisi accademica indipendente – certamente  non troverebbe posto in una rivista scientifica rispettabile. Quindi, secondo me, è strano che scienziati apparentemente rispettabili abbiano approvato questo studio, per mezzo di quello che si dà intendere essere un processo di revisione paritaria.

Avrei diverse domande da fare a queste persone, che non conosco. Per esempio, come si sono assicurati che  non ci fosse un pregiudizio per riguardo alla scelta? Perché si è scelto un approccio cosi semplicistico all’analisi statistica dei risultati? Sembra implicito  che queste persone siano state nominate dalla OMS, sebbene questa con compaia come co-autore o connessa in altri modi con il rapporto. Se questo gruppo di revisione paritaria  non avesse avuto accesso a informazioni non contenute nel rapporto, dove e quando queste sarebbero state rese pubbliche?” (e-mail del 17 settembre 2013).

Il dottor Baverstock ha continuato:

“Dal punto di vista della OMS  penso che nominare dei revisori  paritari (se davvero la OMS li ha nominati) è stata una cosa straordinariamente inopportuna. Cinque dei sei revisori erano o del Regno Unito o degli Stati Uniti, entrambe nazioni che hanno contribuito alla contaminazione ambientale in Iraq e che perciò hanno un forte conflitto di interesse in  questa materia. Il sesto revisore, un norvegese, può forse avere meno conflitti di interesse ma non è chiaro se sia qualificato a revisionare uno studio di questo tipo, dato che sul suo sito web si dice che è un antropologo sociale e che apparentemente non ha pubblicazioni circa l’area degli esiti di una gravidanza. Si dà il caso che la Norvegia abbia eliminato un documento sulla genotossicità dell’uranio nel 2001/2002 nel periodo che Gro Harem Bruntland, un ex primo ministo della Norvegia, era il Direttore generale della OMS.

Ha concluso:

“Il problema delle conseguenze della guerre in Iraq sulla salute delle popolazioni civili è una faccenda molto seria e soltanto uno studio condotto con indipendenza e preparato per una rivista scientifica fornirà risposte soddisfacenti.”

Abbiamo chiesto anche a Noam Chomsly un commento. Ci ha detto:

“Sono apparse ampie prove di un deciso aumento di difetti alla nascita nelle regioni dell’Iraq soggette a intensi attacchi degli Stati Uniti, particolarmente a Fallujah, dove i crimini del 2004  sono  paragonabili a quelli di Srebrenica. La copertura giornalistica è stata scarsa ed estremamente inadeguata. Ora però ci sono serie domande sull’analisi e forse sul nascondere i dati e i rapporti. E’ arrivato certamente il momento di un’indagine attenta e di una loro completa rivelazione.” (e-mail del 16 settembre 2013).

Denis Halliday ha detto:

“Questa tragedia in Iraq mi ricorda una delle armi chimiche degli Stati Uniti usate in Vietnam. E mi ricorda che gli Stati Uniti hanno mancato di riconoscere o di pagare degli indennizzi o di fornire assistenza  medica a migliaia di bambini deformi che nascevano e che continuano a nascere  a causa dell’uso fatto dalle forze armate americane dell’Agente Arancio (un defoliante)  in tutto il paese. I milioni di litri di questo prodotto chimico fatti cadere sulle zone rurali del Vitenam sono stati prodotti entusiasticamente e venduti al Pentagono dalle compagnie Dupont, Monsanto e da altre avide di enormi profitti.”

Ha aggiunto:

“Dato il ‘curriculum’ che hanno gli Stati Uniti nell’omettere di riconoscere le loro atrocità compiute in guerra, temo che quelle madri di Najaf e di altre grandi e piccole città irachene consigliate di non tentare di avere altri bambini, non riceveranno mai conforto o aiuto.”

Halliday ha concluso che quello che è necessario è un “ONU che non venga più corrotto dai cinque Membri Permanenti del Consiglio di Sicurezza.”

Finora le ricerche della banca dati della Lexis non hanno prodotto su nessun giornale britannico neanche una citazione della pubblicazione dello studio sui difetti alla nascita riscontrati in Iraq, ancora meno, le ‘scioccanti’  manchevolezze del rapporto. Ma questa è una pratica comune per i media finanziati dalle grosse imprese che hanno una storia ormai consolidata di guardare dall’altra parte quando si tratta dei crimini dell’Occidente.

Non ci aspettiamo certo presto un’indagine a breve termine dei media sul motivo per il quale la metodologia e i risultati dello studio sembrano essere stati distorti da importanti interessi politici – presumibilmente per evitare di creare imbarazzo agli Stati Uniti e ai loro alleati che hanno bombardato l’Iraq, causando la morte di circa un milione di persone, disseminato il paese di materiali contaminanti e lasciando un’eredità tossica di cancro e di difetti alla nascita.

 

 

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: http://www.zcommunications.org/ /damning-evidence-becomes-no-clear-evidence-much-delayed-report-on-congenital-birth-defects-in-iraq-by-david-cromwell

Originale: Media Lens

Traduzione di Maria Chiara Starace

Traduzione © 2013  ZNET Italy – Licenza Creative Commons  CC  BY – NC-SA  3.0

 

 

 

 

 

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